Quante volte camminando per il centro della nostra città abbiamo visto persone senza fissa dimora che vivono non solo ai margini della società, ma anche della loro vita. Ma siamo sicuri che siano solo queste, che vediamo in strada, le persone in difficoltà? Queste vite sono, in realtà, molto più vicine a noi di quanto pensiamo: infatti, a ciascuno di noi potrebbe capitare di ritrovarsi nella condizione di persona “disagiata”, a causa di una serie di problemi sia personali, sia legati ai cambiamenti repentini che ci impone la nostra società. Basti pensare alla cronaca quotidiana che riporta le storie di un folto numero di anziani che raccattano, a fine giornata, la frutta e la verdura dai banchi per arrotondare la pensione; pensiamo a tutte quelle persone, che hanno comunque una casa, che devono rivolgersi a dei servizi di prima necessità (ad esempio le Cucine popolari, i Centri diurni e la Caritas) per un sostegno socio-economico. Anche questa gente, più nascosta e che non si trova a dormire per strada, va a rinfoltire la schiera dei “nuovi poveri”. La realtà è che oggi, la figura romantica del “clochard per scelta” sta scomparendo. Infatti sono pochissime le persone che in questi tempi decidono di vivere in strada: la stragrande maggioranza è COSTRETTA a questa vita a causa di una perdita dei punti di riferimento, che possono essere affettivi, economici, di salute o, in qualche caso, per tutti questi eventi.
"Storie Senza Tetto" nasce per raccontarci e per raccontarvi, per incontrarci in questo spazio virtuale, per conoscerci e scoprire che, tuttosommato, tra "noi" e "voi" non c'è troppa differenza...
La Bussola è un centro diurno di Prima Accoglienza per persone che stanno vivendo uno stato di emarginazione o un momento di difficoltà anche provvisoria.
E' aperto tutti i giorni, dal lunedì al sabato (la prima e la terza domenica del mese) dalle 12.00 alle 16.00 ed accoglie ogni giorno una ventina di persone, di differeti età e provenienze socio economiche.
La Bussola vuole proporsi come un ambiente più familiare rispetto alle Cucine Popolari, dove non solo poter mangiare, ma anche passare qualche ora insieme agli operatori e ai volontari.
Ma descrivere in maniera così "tecnica" e distaccata questo Centro Diurno non ci piace per niente: vorremmo dare voce in capitolo a chi tutti i giorni ci vive...
"Per me la Bussola è un luogo dove si ritrovano molte persone diefferenti insieme, sia gente che non ha voglia di lavorare, sia persone che vorrebbero darsi da fare, ma trovano molte difficoltà... E' un luogo che mette alla prova le persone che hanno voglia di lavorare attraverso i laboratori che vengono portati dal Gruppo R" M.V.
"La Bussola è uno centro, dove, oltre a mangiare insieme, c'è un accompagnamento psicologico alle persone" Silvano
"Io alla Bussola mi trovo molto bene, sia con gli ospiti, sia con i volontari e gli operatori: la vivo, però, come un posto di passaggio, di transito temporaneo, perchè spero di migliorare a mia condizione economica e avere una vita più indipendente" M.
"La Bussola è un centro di accoglienza durno per persone disagiate. Come tutti sappaimo la bussola è uno strumento che serve per orientare i viaggianti affinchè possano trovare il cammino. Per noi ospiti della Bussola, che ci troviamo con alle spalle numerose esperienze di vita, è molto difficile in questa situazione trovare il buon cammino, ma grazie ai due magnifici operatori che gestiscono il Centro e ai volontari che collaborano per il buon funzionamento, si va avanti, secondo me, molto bene. Uno degli operatori è Anna che, con il poco che il Comune passa, riesce a soddisfare e a far mangiare noi ospiti. Riccardo, l'altro operatore molto giovane che gestisce il centro, è una persona che si trova difficilmente: proviene dalla stessa "scuola" di Anna ed essendo uomo, sento che potrebbe essere un punto di incontro ed intesa per tutti noi ( infatti, noi ospiti, siamo tutti uomini)" Gastone
"Sono ormai nove mesi che frequento la Bussola e mi trovo molto bene: si mangia, si beve, si sta in compagnia... le cose più belle del mondo!! Mi trovo molto bene con gli operatori, Anna e Riccardo, e con i volontari, che hanno un cuore grandissimo..., e anche se sono "folgorai", gli voglio molto bene...." Daniele